Storie della Terra Laggiù. Tales from the Land Down Under
Dall’unicità delle creature che popolano l’Australia, la Terra Laggiù per l’appunto, nasce l’ispirazione di questi due racconti. Tratti liberamente dalla genesi aborigena, fantasticano sull’aspetto insolito dell’echidna e del baobab, mettendo in evidenza l’accettazione della diversità, l’importanza della condivisione e il cambiamento come risorsa.
Wayla Dake. La lama rotta
Sulfur. Siamo tutti blu
“Chi intenda vomitar via qualcuno o qualcosa, non ne punirà di certo la tiepidezza. Al contrario, ne casserà la Resilienza, l’Opposizione Sacra, il Rifiuto, la Disobbedienza alla volontà pazza travestita da Maestà Somma: la Maestà di Colui il quale, in verità, di eccellente respira solo sterminata Arroganza. Non altro. Il tiepido, dopotutto, è un servo, e serve: perché mai vomitarlo? Spruzzar via, piuttosto, chi sia padrone di sé: ecco la regola”.
Oscure luccicanze
Per grazia (non) ricevuta
Sciarada d’estate
I racconti della Piazza Grande
“Eccolo! Eccolo! – gridacchiò il commesso viaggiatore all’improvviso, puntando il dito verso il cielo – Lo Sputnik! Lo vedete? Lassù. Quella luce che si muove fra le stelle fisse! Guardate! Là, là!”.
E nel buio della sera, oltre le lampadine della Piazza Grande, tra il brusio delle stelle, una lucina leggera e fioca solcava la volta oscura. Navigava nel firmamento lo Sputnik, sicuro, da nord verso il mezzogiorno, e si poteva avvistare solo perché disegnava un camminamento dritto dentro la rete fissa delle stelle sparpagliate per il cielo.