“Un tarlo, non l’unico effettivamente, mi rode: e se fossi davvero vittima di un complotto? Qualche avversario o un membro del mio partito? Le mie idee erano diventate troppo scomode, polvere negli ingranaggi.”
Mussapi è un poeta, un poeta importante, come si sa, ma è pure un grande autore di teatro, forse l’unico di questo scorcio di tempo, come già lo fu Mario Luzi.
Giunto alla soglia dei cento anni, il signor Montalto racconta la sua guerra e, raccontando, torna Paolino ventenne, catapultato in un incubo di cui non conosce lo scopo.
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