«Un fiume sacro di parole e immagini scaturisce dal riflettere sulla poesia di Whitman e scorre per novanta intensissime pagine fitte di tecnicamente dettagliati ma assai suggestivi e commossi riferimenti all’arte rupestre…»
Paraíso cerrado para muchos, jardines abiertos para pocos è un ampio e importante poema di Pedro Soto de Rojas, il poeta granadino che si fa latore delle forme più alte del gongorismo barocco per cantare le bellezze della natura e della poesia illuminate da una visione trascendente.
Quando verrà la mia sera/rimarrà di me –/la traccia di un’unghia/sulla pelle del cielo./Sarò un alabastro sorriso di luna/fino alla luce del nuovo mattino.
La scrittura di Morasso [ha] una chiarezza, un andamento disteso, una linearità e un’atmosfera di sospensione, dove ogni cosa, ogni aspetto, è al proprio posto, è proiezione e forma del pensiero.
Zolfino rivela in questi testi un talento naturale, sommerso fino a quel momento. Sono documento di intensa umanità, di un forte sentire la ricchezza del vivere, dell’esserci al mondo, nutriti dall’autenticità di sentimenti quali l’amore e l’amicizia.
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