Funamboli e bertucce. Tra il romantico e il grottesco di una Enna che fu
Fuoco nero
Fuoco spento
Gengis Khan. Un’apoteosi drammatica
«…quella che mi piace chiamare specifica “testarda volontà del testo” – costituito esso testo proprio nella particolarità ossessa della sua forma (e così soltanto!) – di esprimere un probabilmente smagliatissimo ma caparbio tentativo d’arrampicarsi, attraverso i canaloni obbligati della letteratura, verso l’arduo e sempre ferocemente saponoso picco della poesia…»