Paternò arcana. I racconti
Un fuoco paziente
Papà, chi sono gli ignavi? Il messaggio pedagogico nel racconto della Divina Commedia
Il cigno di Baudelaire
“Chi non ha letto Baudelaire nell'adolescenza è partito svantaggiato per l'avventura della vita”, scrive Conte con inesausta fede nella poesia, che, nel caso de I Fiori del Male, al quale egli è devoto, diviene un “invito a vivere la vita nella sua pienezza torbida e debordante, in bilico fra il cielo e il fango, tra l’amore e l’odio, la fuga e la ribellione, il bene e il male, la noia e il piacere, l’orrore e la bellezza”.
Il sole azzurro delle donne
“Racconterò storie di donne” scrive l’autrice nella presentazione al suo libro. Gli uomini, quelli che per detto occuperebbero la prima metà del cielo, invece, dove sono? Di fatto non ci sono, se non in qualche accenno. Eppure, a ben vedere, i maschi ci sono. Sono effettivamente presenti sempre, aleggiano dietro ciascuno dei racconti.
Il discrimine tra il bere e il male
«Entro mezzanotte il meteorite colpirà la Terra ed è probabile che saremo tutti morti. Cominci a pensare che non riuscirai mai ad andare all’appuntamento con il producer. Cazzo era destino. Nessun film firmato Costa. Guardi l’ora. Ci siamo, l’impatto è imminente e la fine, la vedi sempre più vicina. Sei pronto a morire, ti chiedi di continuo, sei pronto a morire?»
Ironia delle sorti
«C’era soltanto chi giurava d’aver sentito, nel cuore della notte, strani cigolii, rumori di martelletti e svitamenti e poi l’indomani, come d’incanto, aver notato la mutazione del nome della propria strada o viuzza in nomi comuni come Alfio Strano, Alfredo Cunsolo o Lina Strazzeri, e di sotto la comunissima professione tipo vetraio, usciere o casalinga.»