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Fuoco spento

13,30
Adesso non c’era più nessun rumore intorno a sé. Non c’erano nemmeno i colori e gli odori. Sembrava di trovarsi in una bolla. Solo il cellulare pareva impazzito. Non smetteva di trillare. Ne era certo: ormai sapevano.

Un angelo caduto in volo

17,10
Una vicenda che parte dalla tragica morte di un ragazzino e si dipana, dieci anni dopo, sullo sfondo delle agitazioni studentesche sorte anche a Catania sull’onda del ’68. Un romanzo con una “colonna sonora” costituita dalle numerose citazioni di famosi brani musicali dell’epoca.

Sulfur. Siamo tutti blu

14,25
“Chi intenda vomitar via qualcuno o qualcosa, non ne punirà di certo la tiepidezza. Al contrario, ne casserà la Resilienza, l’Opposizione Sacra, il Rifiuto, la Disobbedienza alla volontà pazza travestita da Maestà Somma: la Maestà di Colui il quale, in verità, di eccellente respira solo sterminata Arroganza. Non altro. Il tiepido, dopotutto, è un servo, e serve: perché mai vomitarlo? Spruzzar via, piuttosto, chi sia padrone di sé: ecco la regola”.

Il Circolo di Conversazione

9,50
«E allora per le campagne qui attorno, nelle masserie, tra i pastori cominciarono a circolare strani individui, forse campieri, facce che non si erano viste mai, non erano di Viglianesi. Prima delle elezioni passarono a setaccio, metro per metro, tutta la zona e parlarono a voce bassa tra loro e a voce bassa con la gente. Venivano a cavallo con la doppietta a tracolla bene in vista e poi se ne andavano silenziosi come erano arrivati, ma le donne, quando si allontanavano, si facevano il segno della croce».

Il dottor Ultima Spiaggia. Racconto di un miracolo lavorativo

11,40
«Ecco chi è lui: un amico, un padre a cui puoi confidare quello che a un genitore non diresti mai; un dottore da cui si va volentieri. Ci si vede poco, ma con un abbraccio, non ho mai capito come fa, anche solo per un attimo, è in grado di riparare tutte le ferite che ho addosso». (Martina)

La bambina dai capelli finti

15,20
“Erina a quel punto notò delle strane occhiate d’intesa fra i quattro uomini e anche dei curiosi sorrisi. Ebbe una oscura sensazione simile a quella di un piccolo animale selvaggio che, nato da poco, non sa quasi nulla della vita e tuttavia, per puro istinto e non si sa come, fiuta nell’aria il pericolo…”

Usignoli nel ventre

13,30
“E vorresti chiudere quella porta, per sempre.”

Nella foresta di stelle

16,15
“Allora continua così, nella tua solitudine. È la grande occasione che aspettavi. Non fartela sfuggire di mano.”

Primavere silane

16,15
È imprevedibile la vita. Cambia le carte in tavola senza dare il tempo di capirne le ragioni. Nel giro d’una serata, Cettina vide i suoi sogni trasformarsi in realtà.

Il tempo compiuto. L’accappatoio giallo e altri racconti

11,40
«Ci saranno sempre tempi migliori, importante è lavorare per la felicità, perché essere felici è quasi un dovere per ognuno di noi».

I treni del Sud

11,40
«Era una calda giornata di agosto, la luce del giorno batteva impietosa sui portoni antichi e la vernice ormai secca si sgretolava sotto i colpi di quei potenti raggi di sole. Il calore intenso rimbalzava sopra le ondulate basole e si impastava, quasi danzando, con l’aria che fumando rilasciava al vento un acre odore di bruciato».

Ricomincio da me. Storie di vita dei ristretti della Casa Circondariale/I.C.A.T.T. di Giarre

9,50
La scrittura ha generato pensiero. Il pensiero ha generato confronto. Il confronto ha generato riflessione e testimonianza sociale.