La puntualità, tipicamente malapartiana, di ritrovarsi eminente straniero che conversa con Michail Bulgakov su Cristo, a Mosca, durante i giorni di una Pasqua russa.
Coricata al suolo, sporsi il mio viso oltre l’orlo del pozzo illuminato ancora dall’ultima luce del tramonto: i grandi occhi, sbarrati, mi guardavano colmi di lacrime.
E in quell’abbraccio ci dicemmo che […] il nostro miracolo più bello si era compiuto e che era proprio sotto i nostri occhi. Un miracolo chiamato vita.
Ognuno di noi ha un mondo popolato di ricordi della fanciullezza e di personaggi “nostrani” che qui ricordo in un’immaginaria e sentimentale carrellata.
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