Il cielo pende dai lampioni
Il cigno di Baudelaire
“Chi non ha letto Baudelaire nell'adolescenza è partito svantaggiato per l'avventura della vita”, scrive Conte con inesausta fede nella poesia, che, nel caso de I Fiori del Male, al quale egli è devoto, diviene un “invito a vivere la vita nella sua pienezza torbida e debordante, in bilico fra il cielo e il fango, tra l’amore e l’odio, la fuga e la ribellione, il bene e il male, la noia e il piacere, l’orrore e la bellezza”.
Il circo, la mia vita
Il Circolo di Conversazione
«E allora per le campagne qui attorno, nelle masserie, tra i pastori cominciarono a circolare strani individui, forse campieri, facce che non si erano viste mai, non erano di Viglianesi. Prima delle elezioni passarono a setaccio, metro per metro, tutta la zona e parlarono a voce bassa tra loro e a voce bassa con la gente. Venivano a cavallo con la doppietta a tracolla bene in vista e poi se ne andavano silenziosi come erano arrivati, ma le donne, quando si allontanavano, si facevano il segno della croce».