Nuda contro me. Una storia di vaginismo
«Il vaginismo non è una malattia come le altre: non si presenta con dei sintomi, non dà avvisaglie; e, soprattutto, non basta una medicina per mandarlo via da quel corpo che comanda. È subdolo e spietato, ti avvolge in modo impercettibile e graduale. All’inizio non ti accorgi nemmeno che si sta impossessando di te. Senza che tu te ne renda conto il tuo umore cambia, le tue certezze vacillano. Diventi timida, introversa. Ti senti sola. Ti convinci di essere l’unica donna al mondo a cui stia capitando e ti chiedi perché il destino abbia scelto di rendere proprio te sbagliata.»
Zdanov. Sul politicamente corretto
Anche le pietre hanno un nome
L’orlo sbavato della perfezione. Cogitazioni dell’Era dell’Accelerazione
Visioni notturne. Pensieri di un musicista sull’orlo di una crisi di nervi
Vigilia della narrativa verghiana
«La produzione letteraria e il dibattito intellettuale nella città di Verga, prima dell’esplosione del genio dell’autore dei Malavoglia, erano terra di nessuno, ignorata e anzi evitata da critici e storiografi che perciò ben poco potevano dirci della genesi di quei capolavori. Occorreva attendere questa Vigilia di Carmelo Musumarra, che di Verga fu scrupoloso e appassionato esegeta, perché in quella terra disertata fiorisse un’imprevista ricchezza di nomi, titoli, tendenze, polemiche». Antonio Di Grado
Platone è per domani? Cronache scolastiche del XXI secolo
Hanno bucato gli schermi e mi hanno inondato di gioia, di tenerezza, di candore. L’amicizia, l’amore, i piaceri, gli affetti, le passioni tengono in vita le nostre vite e ogni piccola fiamma di bellezza rischiara la tenebra più cupa. Che il mio cuore sia sempre giovane come i loro cuori. Finché si ama nulla è perduto.