«Pur essendo questa biografia il frutto di un approfondito studio sulle lettere di Bellini, essa non segue – benché scrupolosamente cronologica – i soliti dati biografici (noti e rintracciabili in una marea di biografie più o meno riuscite), ma lo fa, direi, quasi con la sofferenza (e, a volte, forse con la permalosità) dello stesso personaggio ritratto, ricordando le critiche e le accuse, vecchie e moderne, rivolte al musicista e alle sue opere, e lo difende con la passione dell’incondizionato ammiratore. Se Neri entra in queste polemiche, lo fa però con la coscienza dello studioso che cerca di corroborare il suo punto di vista con ben documentate argomentazioni. Questo libro si distingue fra l’altro per l’esteso utilizzo di periodici d’epoca (non ultimo grazie ai motori di ricerca online, impensabili fino a poco tempo fa), che ci tuffano nell’immediato vissuto del nostro eroe. Ma Neri non offre soltanto la mera narrazione, tramite le vecchie fonti, bensì sorprende con inattesi concatenamenti e deduzioni che forniscono un valore aggiunto a questa biografia». (Dalla Presentazione di Reto Müller)
Carmelo Neri è nato a Giffone (RC) nel 1943 e risiede a Motta Sant’Anastasia (CT). Laureatosi nel 1968 in Lettere Moderne presso l’Università di Messina con una tesi sul musicista Nicola Antonio Manfroce, è autore di numerose pubblicazioni su varie riviste e nei programmi di sala del Teatro Massimo di Catania. Ha svolto lunghe e appassionate ricerche sull’anzidetto compositore di Palmi e, soprattutto, su Bellini, di cui si è occupato nei seguenti lavori: Lettere di Vincenzo Bellini (1819-1835), 1991; Bellini e Giuditta Turina. Storia documentata di un amore infelice, 1998; Guida illustrata del Museo Civico Belliniano, 1998; Bellini morì di veleno? I diabolici intrighi del Pacini e della contessa Samoyloff, 2000; Caro Bellini… Lettere edite e inedite a Vincenzo Bellini, 2001; Vincenzo Bellini. Nuovo epistolario 1819-1835 (con documenti inediti), 2005; Bellini e la figlia dello zar. Fatti e misfatti della contessa Giulia von Pahlen Samoyloff, 2010.
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