Il viaggio della semina è un romanzo di formazione, con una narrazione che intreccia e lega tematiche di amicizia, fede, spiritualità e la ricerca di un senso profondo nella vita, nella quale l’amore – in tutte le sue sfaccettature – ha il ruolo centrale.
La protagonista, Anna, mentre si addentra in esperienze di servizio e volontariato, affronta un viaggio interiore che la porta a contatto con convinzioni e dubbi esistenziali, toccando con mano la sofferenza umana e la solidarietà.
Il romanzo si sviluppa intorno alla decisione di Anna di prendere parte a un pellegrinaggio a Lourdes, un atto di sacrificio inizialmente mosso dalla necessità di rispettare un voto disatteso da un amico, ma che si trasforma in un percorso di crescita personale. Infatti, Anna, che si autodefinisce una “miscredente”, è spinta dalle circostanze a mettersi in contatto con la spiritualità in modi che non aveva mai immaginato, entrando in un mondo di sofferenza, fede e devozione.
Uno degli aspetti più potenti del romanzo è la trasformazione della protagonista attraverso le esperienze di volontariato, che le permettono di vedere la vita da una prospettiva nuova, capendo l’importanza del contatto umano e della compassione. Questo è reso ancor più forte dall’incontro con personaggi profondamente segnati dalle difficoltà della vita, come Laura, una donna paralizzata che ha perso tutto, o la coppia Alfredo e Valentina, la cui storia di lutti e sofferenza viene alleviata solo grazie alla comprensione e all’ascolto.
Lo stile del romanzo mescola leggerezza e profondità. I dialoghi tra i protagonisti sono spesso ironici e vivaci, ma non mancano momenti di grande introspezione e riflessione. Il viaggio di Anna diventa metafora di una semina interiore, un percorso che richiede coraggio, fatica e sacrificio, ma che alla fine porta alla fioritura di una nuova consapevolezza.
L’ambientazione, che alterna momenti di quotidianità milanese ad altri ambientati nei luoghi sacri di Lourdes e Calcutta, arricchisce ulteriormente la trama, permettendo di esplorare diverse culture e credenze, sempre con un occhio critico ma soprattutto rispettoso. Lourdes, in particolare, è descritta con grande suggestione, come un luogo intriso di spiritualità, dove le sofferenze dei pellegrini si incontrano con speranze e preghiere.
In conclusione, Il viaggio della semina è un romanzo che esplora il significato del sacrificio, della fede, del contatto umano e dell’amore in modo delicato e coinvolgente.
Da leggere tutto d’un fiato.

Stupendo romanzo, letto prima tutto d’un fiato, poi addirittura centellinato per farlo durare più a lungo… È proprio bellissimo. Un romanzo di formazione, un’educazione sentimentale di goethiana memoria, un romanzo di sentimenti e d’amore in tutte le sue sfaccettature, un respiro vasto da abbracciare l’Universo, una grande profondità, espressa in uno stile leggero, ma leggiadro, sempre brillante, anzi scoppiettante, intriso di delicatezza senza mancare d’ironia. Complimenti all’Autrice. Brava, proprio bravissima!!

Libro letto tutto d’un fiato … Mi ha davvero emozionato, contenuti ‘forti’ espressi con un’apparente ‘leggerezza’ che coinvolge totalmente….
Un percorso di crescita davvero importante.

Il viaggio della semina è un bel libro, piacevole da leggere e traboccante di valori come l’amicizia e l’amore. Sicuramente lo consiglio.

Finito di leggere il libro lo si chiude e si pensa.
Nella riflessione la prima sensazione che resta è che si tratti di un testo molto molto bello.
Ho iniziato a leggerlo nel modo in cui leggerei altri testi.
Non ci sono riuscito.
Mi ha fatto sorridere ed anche piangere.
È stato una altalena di emozioni in cui ho apprezzato il modo diretto della scrittrice di andare alla radice delle cose senza girarci troppo intorno.
Mi ha trasmesso tanto e questo alla fine è il tema principale.
È un libro che smuove.
Sono pagine che leggi in un modo che non riesci a smettere.
Altri testi mi avevano preso in passato ma questo è molto particolare.
Tocca temi molto difficili ma trattati con un bel tratto che coinvolge ed immerge.
È un testo che non lascia indifferenti.
Non puoi dire alla fine “si ma la scrittura”, “si ma le ambientazioni” insomma anche volendolo approcciare in un modo “critico” non ci riesci.
Perché ti assorbe e ti travolge in una cascata di emozioni ed in una girandola di stati d’ animo davvero forte.