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C’era una volta in Sicilia. Fatti e misfatti tra le pieghe della Storia

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«Sicilia: terra di colori, odori e sapori; crocevia di culture nel Mediterraneo; da sempre terra di amore, passione e morte, di ricchezza e povertà.»

Eretici, avventurieri e cospiratori. Poeti siciliani nel travagliato Seicento

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Uomini liberi che seguirono il loro istinto e non ebbero timore a esprimere le loro idee contro il potere dispotico della monarchia spagnola, il potere arbitrario della nobiltà e il potere oscurantista dell’inquisizione.

Bice. Un respiro tra i sassi

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Io avevo avuto il coraggio di vivere oltre le gelosie, le grate, oltre il velo che non avrebbe coperto i miei lunghi capelli e imprigionato il mio viso nel bavero bianco di un soggolo. Non mi sarei presentata a Dio adornata dal velo che sapeva di rose.

Bord de l’eau

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…dopo aver accuratamente odorato il tavolo, riferisce donna Marianna, sembrarono entusiasti, evidentemente soddisfatti di averlo trovato pulito a regola d’arte…

Siciliane contro

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Le siciliane nella Resistenza e contro la mafia meritano anche loro di trovare un posto nella nostra conoscenza e nella nostra memoria.

Gli orecchini di giada

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Il lettore partecipa a un’indagine di polizia giudiziaria diretta a trovare il responsabile di un assassinio.

Il nemico italiano

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«Gli venne da ridere. Per la campagna inglese, senza far nulla per occultare la sua identità, passeggiava un militare italiano. Il nemico italiano».

Gli spostati

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“…si deve prevedere, tenute presenti le rilevazioni relative alle famiglie da spostare e alla loro situazione economica, di dover approntare circa 9.000 vani...” Claudio Majorana

O religione o ateismo? La spiritualità “laica” come fondamento comune

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Tra religione e ateismo tertium datur. Un’esplorazione nella terra incognita della spiritualità contemporanea.

Sciocche lacrime

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«sotto la collana veneziana delle mie lacrime irrilevanti/il mondo ingigantisce sebbene sempre più piccolo»

Vi racconto Nanni Loy. Un ritratto inedito del regista sardo fra cinema, tv e impegno politico

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«…mi salutò con l’ormai familiare “ciao bello”, sedette accanto all’autista e chiuse lo sportello. La macchina partì e in pochi secondi sparì in fondo al viale. Quella fu l’ultima volta che vidi Nanni».