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Teatro è una parola. Per I nomi e le voci di Roberto Mussapi

8,00
Mussapi è un poeta, un poeta importante, come si sa, ma è pure un grande autore di teatro, forse l’unico di questo scorcio di tempo, come già lo fu Mario Luzi.

Peperina

5,00
Al centro di un paesetto di case colorate abitava una bambina dagli occhi nocciola. Era vispa e dinamica e aveva sempre le guance colorite, perciò tutti la chiamavano Peperina.

Scritturiamo Bellini

8,00
Si scrive Vincenzo Bellini, – ci siamo detti infine – ma si legge Catania. È nata così questa sinfonia di racconti, che prende spunto più o meno liberamente da alcuni aspetti della vita e delle opere del Cigno.

Finestra

10,00
I cani ancora svegli che inseguono le ruote del mio/correre tra le lampade arancioni sputate sull’asfalto,/mentre ripenso al giorno appena gravido di te.

Senza farsi notare

16,00
Andiamo amico mio, seguimi, ché magari un giorno tutti insieme, noi sindacalisti del cielo e voi che siete stati flagellati dalle umiliazioni, armati di compassione e di pietà saliremo ai piani alti e, con i pugni levati e un dito su un libro, andremo a deporre i padroni e plasmeremo il Signore a nostra immagine e somiglianza!

Gli incerti

20,00
Ci chiameremo gli Incerti e daremo vita a un movimento culturale tutto nostro: l’Incertismo. Perché vedi, l’incertezza, caro mio, l’incertezza, è il carattere distintivo della nostra età.

Confusione in libertà

10,00
«Tutti gli artisti sono presenti nelle loro opere. Ha mai provato a scrivere o a disegnare? Nelle sue opere lei ci sarà sempre. Ci sarà nei personaggi ai quali darà voce o ci sarà nei quadri che dipingerà. Ci sarà perché ha bisogno di risolvere qualcosa che nella realtà non riesce a risolvere. E lo farà immaginando, sognando».

Un uomo ha poche cose da dire

14,00
…una struggente nostalgia… lo riportava in un tempo in cui aveva vissuto… emozioni che ora si facevano strada nella sua memoria come se avessero appena finito di attraversare l’oceano dei ricordi.

Solo i ricordi non fanno rumore

16,00
«I ricordi però sono destinati a rimanere tali. Non possono trasformarsi in realtà perché pretendono spazi, tempi e momenti che non possono ritornare».

Gli spostati

12,00
“…si deve prevedere, tenute presenti le rilevazioni relative alle famiglie da spostare e alla loro situazione economica, di dover approntare circa 9.000 vani...” Claudio Majorana