Leopoldo Alas, più conosciuto con lo pseudonimo di Clarín, nacque il 25 aprile del 1852 a Zamora, ma visse quasi tutta la sua breve e intensa vita a Oviedo, nelle Asturie, terra alla quale si sentì sempre profondamente legato. Figura di spicco nella Spagna del suo tempo, dalla personalità intellettuale e letteraria di grande spessore, fece sentire la sua voce come politico, moralista, filosofo, giurista, critico, giornalista e soprattutto come scrittore. Infatti, la sua fama è legata principalmente al campo narrativo dei romanzi e dei racconti. Il suo capolavoro, La Regenta, pubblicato nel 1885, è ancora oggi considerato tra i migliori romanzi dell’epoca. Ma sono certamente i racconti, più di cento, a rappresentare la produzione più importante e significativa del mondo clariniano. In essi troviamo condensati il profondo legame dello scrittore alla terra asturiana e alla sua gente, il suo vissuto personale, le inquietudini religiose, le frustrazioni, le melanconie, un mondo di sentimenti e di sensazioni universali. Nei brevi e incisivi “quadri morali” della raccolta Cuentos Morales, l’autore, con grandi doti di osservatore e con uno stile narrativo elegante, lineare, dal linguaggio semplice, espressivo, spesso poetico, si compiace di descrivere la realtà contemporanea e di esplorare l’interiorità dei personaggi con umanità, tenerezza, affetto e umore a volte amaro.
Maria Luisa Jetti, è stata docente di Lingua e letteratura spagnola in un liceo romano e presso L’Università LUISS. È autrice di vari lavori e studi sulla didattica della lingua e co-autrice di testi scolastici di letteratura ispano-americana per i licei (Clitt-Zanichelli) e di diverse monografie con guide di lettura riguardanti scrittori spagnoli. Da qualche anno si occupa di traduzione e ha pubblicato Racconti, una raccolta tratta da Vidas sombrías di Pio Baroja.
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