La medicina narrativa rappresenta un’area essenziale di ricerca e di sviluppo nel settore della salute, per la sua capacità di rimodulare il rapporto medico-paziente, di consolidare il rapporto con il territorio e di rendere sostenibile il sistema socio-sanitario.
Quando l’esperienza narrata è la malattia, la scrittura tende a creare uno spazio di riflessione, esprime consapevolezze o il tentativo di trovarle e può, financo, rappresentare una vera e propria terapia.
Ma se gli archivi, i luoghi della memoria, le scritture e i monumenti rappresentano il passato, il futuro sta nel più grande database che la storia abbia mai creato: il patrimonio genetico.
Ho scritto questo libro sotto la spinta della paura. Non del Covid-19 di cui peraltro non so nulla, ma delle derive totalitarie che stanno emergendo a causa di questo strano Harmagedón del Ventunesimo secolo.
Franco Di Guardo ha saputo assemblare e rintracciare il fil rouge che attraversa la tradizione culinaria siciliana e la annoda a quella dell’intero popolo italiano, dandoci anche uno spaccato di storia che persiste nel tempo.
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